Nel corso del tempo il legislatore ha posto una sempre crescente attenzione all’impatto delle grandi opere pubbliche e private sull’equilibrio ambientale. Di conseguenza, sono state introdotte diverse procedure finalizzate alla verifica dell’incidenza e della compatibilità delle stesse con il rispetto dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, in attuazione di quanto sancito dall’articolo 9 della Costituzione. In un contesto di elevata complessità, qual è quello del mondo attuale, la tutela ambientale richiede una pianificazione di azioni da intraprendere attraverso specifici provvedimenti attuativi mirati, in grado di ponderare i diversi interessi in gioco. Si rende necessario, quindi, conoscere, valutare e pianificare, anche in termini tecnici, le opere da effettuare in un determinato contesto ambientale. L’ambiente ha acquisito autonoma dignità, nella legislazione italiana, con l’approvazione del d.lgs. n. 152/2006 recante “Norme in materia ambientale”. La necessità di intervenire con politiche di semplificazione mirate nell’ambito delle valutazioni ambientali deriva principalmente dalla complessità della normativa e dalla gestione dei procedimenti in fase di implementazione. Questi ultimi sono spesso costituti da numerose fasi endo-procedimentali e sono caratterizzati da difficoltà e ritardi nel recepimento degli atti di assenso, concerto o pareri da parte di altri Enti. Inoltre, l’elevato numero di istanze e la non adeguata qualità progettuale del soggetto proponente (sia pubblico che privato), comporta la richiesta di documentazione integrativa e/o sostitutiva e impatta sui tempi di conclusione dei procedimenti.
